L’Italia è divisa in zone climatiche con diverse date per l’accensione del riscaldamento centralizzato. L’accensione della caldaia del condominio è regolamentata dalla legge 10-1991 che definisce quando si può accendere il riscaldamento centralizzato in base alla zona climatica di residenza.
ZONA | PROVINCE E COMUNI | DATE | ORARI |
---|---|---|---|
A | (Sud e Isole) Comuni di Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle | Dal 1° dicembre al 15 marzo | 6 ore al giorno |
B | (Sude e Isole) Province di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria e Crotone | Dal 1° dicembre al 31 marzo | 8 ore al giorno |
C | Province di Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto | Dal 15 novembre al 31 marzo | 10 ore al giorno |
D | Province di Genova, La Spezia, Savona; Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo e Vibo Valentia | Dal 1° novembre al 14 aprile | 12 ore al giorno |
E | Province di Alessandria, Aosta, Asti; Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza | Dal 15 ottobre al 14 aprile | 14 ore al giorno |
Esiste inoltre una zona climatica F (province di Cuneo, Belluno e Trento) in cui non ci sono limitazioni di tempo e di orario.
Per gli impianti di riscaldamento autonomi non esiste nessun tipo di restrizione, quindi possono essere azionati in qualunque momento e secondo le varie esigenze. Chi invece abita in edifici dotati di impianti di riscaldamento centralizzati dovrà attenersi alle date stabilite dalle Regioni e che variano a seconda della zona climatica di riferimento.
Riscaldamento Autonomo o centralizzato?
Esistono due tipi di riscaldamento domestico: uno è quello chiamato “autonomo” e l’altro è quello “centralizzato”. La differenza tra i due riguarda il fatto che il primo è l’unico che può essere regolato a proprio piacimento mentre il secondo rimane meno personalizzabile rispetto al primo nonostante negli ultimi anni siano state apportate delle modifiche.
Entrambe le tipologie di riscaldamento presentano fattori positivi e negativi, e per questo motivo, ci sono situazioni in cui può essere più vantaggioso l’uno, e altre in cui può esserlo l’altro.
Riscaldamento autonomo: tutte le caratteristiche
Il vantaggio del riscaldamento autonomo è la possibilità di regolarlo a proprio piacimento. Questo significa che c’è la possibilità di accenderlo e spegnerlo quando lo si vuole, abbassare la sua temperatura o alzarla.
L’unico problema del riscaldamento autonomo è la manutenzione periodica. Necessaria ai fini della sicurezza dell’abitazione ed anche dei suoi inquilini. Quindi l’unico svantaggio potrebbe essere il fatto che anche in caso di guasto, le spese ricadrebbero sempre sul proprietario dell’abitazione.
L’impianto di questo tipo di riscaldamento è formato da un corpo principale chiamato “caldaia”, che può essere di vari tipi. Tra questi vi può essere quella murale a camera stagna o a camera aperta, oppure quella a condensazione o quella a gas metano, a GPL, legna ecc…
Riscaldamento centralizzato: tutte le caratteristiche
Il funzionamento di questa tipologia di riscaldamento riguarda l’accensione e lo spegnimento della caldaia ad orari preimpostati e uguali per tutti i condòmini. Questo significa che i vari abitanti non potranno regolare a proprio piacimento il termostato o l’accensione.
Negli ultimi anni l’impianto centralizzato prevedeva pochissima libertà di regolazione. Oggi quest’ultima è leggermente cresciuta ed è stato concesso a chi possiede un tipo di riscaldamento simile, di gestire almeno in parte il funzionamento dei termosifoni presenti all’interno della propria abitazione aumentandone l’intensità a proprio piacimento
La spesa sarà divisa tra i vari condòmini in base ai consumi energetici effettuati da ognuno.


Qual è il più conveniente?
Avendo analizzato entrambe le tipologie di riscaldamento domestico, si può dedurre che quello autonomo sia preferibile. Il suo vantaggio consiste proprio nell’indipendenza che lascia agli inquilini dell’appartamento: costoro possono accenderlo e spegnerlo quando vogliono, evitando consumi e sprechi di calore inutili, ed attuando anche un certo risparmio.
A dimostrare che il riscaldamento autonomo sia quello che la maggior parte delle persone preferisce, è anche il fatto che quello centralizzato si sta adeguando sempre di più alla prima tipologia. Anni fa infatti non si poteva scegliere di “distaccarsi” dal centralizzato e pagare solo in base ai propri consumi. Questa modalità, in fondo, si avvicina di più al tipo autonomo.
Va comunque sottolineato il fatto che non sempre quello autonomo sarà il tipo di riscaldamento più vantaggioso. Per fare un esempio, nel caso dovesse servire utilizzare il riscaldamento per molte ore al giorno e all’interno di una famiglia numerosa, quello centralizzato potrebbe essere una soluzione più idonea rispetto all’altra tipologia. È bene quindi valutare con attenzione i propri bisogni e capire bene cosa possa essere più utile.
Per altri consigli utili e molto altro, continua a seguire il nostro blog.
Se sei in cerca di un professionista puoi trovarlo su Ernesto!



