Se siete dei fanatici di piatti di cucina etnica e amate il food delivery, non potete non conoscere o non aver assaggiato i famosissimi poke, che ormai hanno invaso tutta l’Europa. Vediamo di che cosa si tratta e da dove viene la poke bowl di cui tanto si parla e che possiamo dire sia diventato un fenomeno sociale. Il loro enorme pubblico è tale da immaginare che possa riuscire a spodestare dal trono della cucina di pesce crudo il nostro amatissimo sushi.
Da dove viene il poke?
La poke bowl è appunto, una ciotola contenente principalmente pesce crudo senza lische tagliato a quadrettini, riso bianco o venere accompagnato da verdure di vario tipo. Può comprendere polpo, tonno, salmone, gamberi e per quanto riguarda le verdure abbiamo un’ampia scelta tra cui cipollotto, alghe wakame, germoglia di soia, pomodori, ananas, erba cipollina, avocado, mango, semi di sesamo, lime e tanto altro ancora. Insomma, ognuno può inventarsi ciò che più gli piace e aggiungere al piatto tante piccole variazioni di ingredienti a seconda dei propri gusti.
I poke, parola hawaiana che si legge “poh-kay” significa letteralmente “tagliare a pezzi”. È un piatto base della cucina hawaiana ed è sperimentato e gradito da tutti i viaggiatori che sono in visita nell’arcipelago della West Coast americana.
Questa tipologia di piatto è nato nel 1800 circa e da quel momento si è iniziato a diffondere e ad acquisire notorietà in tante città nelle isole dell’arcipelago delle Hawaii. Si è avvicinato al nostro Paese negli ultimi due o tre anni, ma in America è un must-have già da parecchio tempo, grazie alla vicinanza con il luogo di origine.


Perchè il poke ha avuto successo?
Vediamo di seguito gli aspetti principali che hanno reso di enorme successo le poke bowls:
- Innanzitutto, i poke hanno avuto molta risonanza grazie al contenitore con una forma comoda, pratica e facile da trasportare. Una buona scelta per un pranzo in ufficio o per una cena davanti a un bel film o un picnic al parco in una giornata di sole. E questi sono soli pochi esempi per come poter mangiare un’ottima poke bowl.
- Continuiamo… il secondo fattore che ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione di questo particolare piatto è stato il sempre più crescente utilizzo delle piattaforme online, da persone di tutte le età, per scegliere ed ordinare il cibo in maniera rapida e accessibile a tutti.
- In più, da quanto sostengono alcuni nutrizionisti, il poke è compreso nella lista dei piatti sani e salutari perché, al contrario del sushi, nella preparazione del pesce e durante la marinatura non si utilizza lo zucchero. È fondamentale però avere sempre ingredienti freschissimi e genuini nelle cucine altrimenti il nostro amato poke si potrebbe facilmente trasformare nel piatto della “morte”.
- Inoltre, il moltiplicarsi di bar e ristoranti dedicati a questa cucina, chiamati anche con il loro termine tecnico pokerie, offrono la possibilità ai propri consumatori di scegliere il piatto e di personalizzarlo. Nel menù quindi ci sono i piatti e gli abbinamenti più venduti e più classici ma c’è anche l’opzione di comporre la propria poke bowl come si desidera.
- Infine, oltre a tutti questi fattori che continuano a far diffondere sempre di più le pokerie, vi è un altro aspetto fondamentale: l’estetica. È davvero un colpo d’occhio, sembrano quasi un vaso pieno di fiori colorati. I poke sono ottimi soggetti da fotografare, per i ragazzi più “social” non sono un piatto che può mancare nella loro pagina di cibo, sui social network o sui blog… Grazie quindi agli ingredienti di colori molto accesi e vivaci, i poke hanno affascinato e incuriosito moltissime persone.


La verità sulle origini del poke bowl
Sono tanti, come abbiamo potuto vedere finora, gli aspetti positivi di questo delizioso piatto importato dalle Hawaii. Ma anche qui, come in tutte le cose, ci sono delle riflessioni da fare…
Innanzitutto, abbiamo visto come in Italia e in tutta Europa le poke bowls hanno mille ingredienti diversi e altrettante combinazioni, ma veramente crediamo che in una piccolissima isola delle Hawaii i pescatori mangiassero i poke come li mangiamo noi? Non è cosi e possiamo dirlo forte. Il poke era appunto un’usanza dei pescatori hawaiani ed era un piatto spoglio, povero con il pesce avanzato tagliato a dadini e accompagnato dai pochi ingredienti che avevano a disposizione come ad esempio il sale marino, le alghe o la salsa di soia. Vediamo quindi come nel poke originale non è presente frutta o verdura di alcun tipo. Chiaramente per diventare ciò che il poke è diventato in Europa oggi, le “pokerie” hanno dovuto adattarsi alle esigenze dei consumatori e soddisfare le loro aspettative: sicuramente molto diverse da quelle dei pescatori hawaiani.
In altre parole, la poke bowl è un piatto salutare, fresco, semplice e sfizioso che negli ultimi anni è diventato una vera e propria moda… è un alimento “divertente”, e un sollievo per la vista!
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